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Il Friuli Venezia Giulia è una terra tutta da assaporare… ripercorrendo i luoghi del cinema!
Se avete amato il film “Come Dio comanda” di Salvatores girato a Pordenone e Montereale Valcellina, impossibile non scegliere un antipasto tipico del Pordenonese: la pitina, salume di origine contadina nata dall’esigenza di conservare la carne nei lunghi mesi invernali. Dopo l’antipasto, segue il primo: i Cjarsons, pietanza carnica le cui origini risalgono al Medioevo. Sono dei ravioli preparati con una pasta a base di acqua, sale e farina con un ripieno di erbe varie; li potete gustare a Sauris, location del film “Paradise” e a Venzone, in cui è passato il Commissario Montalbano per l’episodio “L’altro capo del filo”. A Venzone, uno dei borghi più belli d’Italia, potete scegliere tra numerose ricette di contorni con la zucca. Una seconda portata tipicamente friulana è il musèt e brovade (il cotechino accompagna-to da rape macerate nella vinaccia) che potete assaggiare visitando Udine, una delle location del film “Apnea”. Se amate il pane dal gusto intenso dovete assolutamente provare il pan de sorc, specialità di Gemona del Friuli, un’altra località del film di Roberto Dordit. Accompagnate il pasto itinerante disse-tandovi con la birra tipica di Sauris o un vino del Collio goriziano, set della serie tv “Volevo fare la Rockstar”. Infine come dessert c’è la gubana tipica di Cividale. E il caffè? Passate per Trieste sulle orme de “La porta rossa”, per gustare il tipico Capo in B. Se invece siete amanti del pesce, lasciatevi incantare dai sapori della laguna di Grado, seguendo le location del film “La forza del passato”!

Addio alle armi

Il produttore hollywoodiano David Oliver Selznick sceglie il Friuli per questo film, ispirato all’omonimo romanzo di Ernest Hemingway. Tra il cast, d’eccezione, spiccano Rock Hudson, Jennifer Jones, Vittorio de Sica e Alberto Sordi. Il film racconta la storia di Frederick Henry, giovane giornalista americano ferito sul fronte italiano e ricoverato in un ospedale di Milano. Qui, l’amico medico Rinaldi gli presenta Catherine, una graziosa crocerossina inglese. Tra i due scoppia l’amore e Frederick vorrebbe sposarla, ma appena guarito, viene inviato al fronte pochi giorni prima della battaglia di Caporetto. La Carnia, area montana a nord ovest del Fruli Venezia Giulia,

Al posto suo

Alessandro Tiberi si presenta in una duplice veste: quella dei due fratelli gemelli Damiano e Chicco, uguali fisicamente ma diametralmente opposti di carattere. Damiano è un manager impassibile, rigido e pignolo, mentre Chicco è rider dall’animo libero. I due fratelli si detestano, fino a quando non sono costretti dal padre Cesare a riavvicinarsi: per ricevere l’eredità di famiglia, dovranno vivere l’uno la vita dell’altro per un mese. Questo scambio di ruolo li porterà a comprendersi grazie anche a degli incontri inaspettati… Tra i luoghi del film, ce ne sono due particolarmente interessanti dal punto di vista storico: Villa Gorgo nella

Amore, bugie e calcetto

Palla al centro, fischio dell’arbitro, un’ora di battaglia. Per sette amici è il classico giovedì sera: c’è la partitella amatoriale di calcetto. Loro in campo e le mogli sugli spalti, in campo come nella vita, dove più di qualcuno dovrà rivedere il proprio ruolo dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Oltre a Piazza Unità e le Rive, la pellicola svela angoli meno noti o nascosti di Trieste come l’oratorio Don Bosco e quello di Santa Rita, il palazzetto di Chiarbola, che fino all’inaugurazione del Palatrieste fu il più importante della città e un negozio d’antiquariato in via Felice Venezian.

Apnea

Dopo una brillante carriera da schermidore, Paolo lavora come giornalista sportivo in un piccolo giornale. Un giorno un suo caro amico, Franz, viene colto da un infarto. Paolo decide così di indagare sul passato dell’amico, scoprendo che la sua morte nasconde dei segreti. Udine spicca come location. Si riconoscono la redazione del “Messaggero Veneto”, quotidiano del Friuli, via Mercatovecchio, dove nel 1200 fu organizzato il primo mercato della città e lo Stadio Friuli. Set anche Gemona, città emblema della ricostruzione post terremoto, e Cividale del Friuli, capofila della rete “I Longobardi in Italia” dal 2011 patrimonio dell’umanità UNESCO. Anno 2005

Audi A4 Quattro Edition

Due gli episodi della campagna pubblicitaria girati a Trieste. Il primo al Boschetto, ovvero il Parco Farneto: 915.400 mq, che sovrastano il rione di San Giovanni e si estendono da San Luigi a Melara fino al Rio Farneto. Nonostante le guerre, le gite domenicali al Boschetto erano una consuetudine dei triestini. Il Parco, ristrutturato nel 2000 con il recupero dei sentieri storici e la creazione di aree di sosta, è aperto al pubblico e ben servito dai mezzi pubblici. Il secondo episodio è girato sul Molo Audace con un reporter alla ricerca della Bora, che sfortunatamente non trova. Il Molo

Broken

Broken è il primo singolo estratto dal quarto album della cantautrice Elisa Toffoli. La canzone, dalle sonorità decisamente acustiche, esce nelle radio ed entra subito nella Top five dei singoli più venduti in Italia. Il video-clip è girato nell’autunno del 2003 tra Grado, Monfalcone (terra natia della cantante) e Trieste, dove si riconosce il Molo Audace, in origine Molo San Carlo. Lungo 246 metri, con il tempo il molo perde la sua funzione mercantile e diventa meta di passeggiate suggestive “dentro” il mare e punto di attracco di imbarcazioni di passaggio o di splendide barche a vela durante la Barcolana.

C’era una volta la città dei matti

La città dei matti: il manicomio. Con tutto il carico di orrori e crudeltà, il regista ci porta in viaggio nei luoghi di segregazione e occultamento dove venivano dimenticati i “malati di mente”. E’ un film sull’opera di Basaglia, l’uomo che diede il nome all’omonima legge (n° 180) che nel 1978 chiuse i manicomi. La fiction è diventata oggi anche un omonimo libro con DVD sottotitolato in diverse lingue per la “Collana 180 – Archivio critico della salute mentale” delle Edizioni alphabeta Verlag. Si vedono: a Gorizia, l’ex ospedale psichiatrico di Via Vittorio Veneto e Palazzo Lantieri – che ha

Come Dio comanda

Come Dio comanda è tratto dall’omonimo romanzo (Premio Strega 2007) di Nicolò Ammaniti. Narra la storia di Rino e Cristiano Zeda, padre e figlio. I due vivono di stenti nel degrado e nella solitudine di una desolata provincia del nord Italia, legati da un amore potente. Quattroformaggi è il loro unico amico. In una notte di tempesta accade la tragedia. Salvatores sceglie il Friuli centrale per il suo film colpito dai “segni” delle aree industriali, dall’ambiente naturale e dalla sua conformazione, dove i boschi convivono con l’industrializzazione. Si riconoscono: Rivoli di Osoppo, Majano e Maniago, cittadina sede del laboratorio di

Come ti ammazzo il bodyguard 2

Dopo il grande successo commerciale del primo film, il sequel riprende la storia quattro anni dopo con la guardia del corpo Michael Bryce che continua la sua amicizia con l’assassino Darius Kincaid mentre si imbarcano in una nuova avventura per salvare Sonia, la moglie di Darius, da nuove minacce. Croazia, Gran Bretagna e Bulgaria sono alcune delle ambientazioni scelte per questo film interpretato dalle star Antonio Banderas, Salma Hayek e Samuel L. Jackson. In Italia è stata scelta una città dal fascino internazionale: Trieste. Oltre ai principali punti nel centro della città, nel film compaiono anche il Castello di Miramare

Comedians

Gabriele Salvatores ci offre la trasposizione cinematografica dell’omonima pièce teatrale di Trevor Griffiths, opera premiatissima della fine degli anni Settanta. Nel film sei  aspiranti comici si iscrivono a una scuola di stand-up comedy, diretta da un famoso attore impegnato politicamente e, alla fine del corso, i migliori di loro potranno ottenere un contratto televisivo, assegnato da un esaminatore/procuratore. Quest’ultimo ha idee diverse sulla comicità rispetto al maestro della scuola e proprio qui si porrà il dilemma degli allievi: rimanere fedeli al loro insegnante o tradirlo per raggiungere il successo? Due location degne di nota che fanno da cornice della storia

Commissario Laurenti

Trieste, luogo dove la letteratura permea ogni angolo della città. Qui hanno vissuto, frequentato i caffè letterari e lasciato la propria testimonianza scrittori come Italo Svevo, James Joyce, Umberto Saba, Virgilio Giotti, Scipio Slataper, Bobi (Roberto) Bazlen, Giani Stuparich, Carlo Stuparich, Silvio Benco. Scrittori che hanno respirato l’atmosfera multiculturale della Trieste dell’epoca (Otto-Novecento) e che l’hanno portata nei loro scritti. E’ a Trieste che Joyce ricostruisce, in buona parte, la Dublino dell’Ulysses, ed è la vita quotidiana di Svevo a Trieste che traspare dai suoi libri. Nel panorama letterario contemporaneo, oltre a scrittori di lingua italiana come Claudio Magris, si

Dea Musica

Dea musica di Piero Pelù, dall’album “Soggetti smarriti”, è girato nel 2004 interamente a Trieste nel complesso di Rozzol Melara. Il video parla di un Paese con un regime totalitario dove la musica è bandita. L’esercito perquisisce ogni abitazione, distruggendo o bruciando qualsiasi cosa legata alla dea musica.Il rione di Rozzol Melara è chiamato “il quadrilatero”.  Si tratta di un’enorme costruzione di cemento armato costruita negli anni settanta secondo le teorie socio-architettoniche di Le Corbusier. Il complesso conta 468 appartamenti e 2500 residenti e negli intenti dei progettisti doveva essere una sorta “villaggio indipendente” con negozi, scuole, farmacie. Anno 2004

Diabolik

Anche questo nuovo film, come quello omonimo del 1967 diretto da Mario Bava, si ispira al fumetto creato da Angela e Luciana Giussani nel 1962. Il film è ambientato durante gli anni ’70, per mantenere lo stile vintage del fumetto e alcuni elementi originali, come l’immancabile Jaguar.

Diabolik – Ginko all’attacco!

Secondo capitolo del Re del Terrore nato dalla fantasia delle sorelle Giussani, nel quale lo vede di nuovo contrapporsi all’astuto detective Ginko. In questo nuovo racconto cinematografico, Diabolik riesce a rubare la preziosa corona Armen e, pochi mesi dopo, anche i restanti gioielli della collezione, utilizzati per uno spettacolo. Questi ultimi, però, sono stati imbevuti di una sostanza radioattiva dall’ispettore, che così riesce a trovare il covo del ladro, che fugge, abbandonando la sua  socia e amante, Eva Kant, al suo destino. La donna riesce a salvarsi gettandosi in un fiume e, per vendicarsi del suo amore traditore, si mette

Diana, la storia segreta di Lady D

Il film si concentra in particolare sugli ultimi due anni di vita della Principessa di Galles e su come, attraverso volontariato, lotte sociali e campagne umanitarie, abbia scoperto il significato della felicità e raggiunto il consolidamento della fama che l’ha resa amata dal popolo britannico e da tutto il mondo. Naomi Watts, nei panni di Lady D, è sbarcata a Trieste dove sono state girate alcune scene. Qui è stata ricreata la notte parigina del 31 agosto 1997: Piazza Unità d’Italia è diventata Place Vendôme e lo storico “Caffè degli Specchi” è stato trasformato nell’Hotel Ritz di Parigi, dal quale

Diverso da chi?

Piero è un giovane politico omosessuale innamorato di Remo, con il quale convive. Quando si candida alle elezioni comunali gli viene affiancata Adele, una collega moderata e tradizionalista. Il rapporto tra i due si trasforma presto in una forte attrazione. Remo si ritroverà a essere il terzo incomodo. Entusiasta della versatilità e della bellezza del territorio, Cattleya sceglie Trieste come location: il Canal Grande, il mercato coperto, la sala del Consiglio comunale, le Rive e il Grand Hotel Duchi d’Aosta, dove nel 1768 fu assassinato J.J. Winckelmann, archeologo, storico dell’arte e uno dei padri del neoclassicismo. Infine uno sguardo ai

Easy – Un viaggio facile facile

Isidoro, detto Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell’automobilismo competitivo fino a quando l’aumento di peso non lo ha portato a lasciare la carriera. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Un giorno il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare…un carro funebre. Questo film del 2017 ha segnato l’esordio cinematografico del regista Andrea Magnani. Fra i vari luoghi viene ripreso il ponte Matteotti di Grado: inaugurato nel 1936 col nome di

Fiori sopra l’inferno

Traveni, un paesino immaginario incastonato tra le montagne friulane, è teatro di una serie di crimini inspiegabili, sui quali è chiamata a indagare Teresa Battaglia, commissaria di Udine ed esperta profiler, donna allo stesso tempo forte e fragile, che soffre di una malattia capace di toglierle arguzia e memoria. Ad accompagnare la protagonista, l’assistente Panisi e il giovane ispettore Marini. I detective si troveranno a fare i conti con una comunità chiusa, serrata nel tentativo di nascondere il marcio che la pervade; gli unici a rimanere indenni da questa atmosfera di omertà sono i bambini, che diventeranno alleati della commissaria

Giulia e Giulia

In un incidente durante il viaggio di nozze, Giulia perde l’uomo appena sposato. Sei anni dopo torna a Trieste e la sua esistenza subisce uno sdoppiamento, tra la vita reale e quella che avrebbe potuto essere. A vestire i panni dell’amante della protagonista riconosciamo un giovane Sting. La prima scena è ambientata sulla Strada Belvedere oggi considerata la pista ciclabile lagunare più lunga in Europa che collega Grado e Aquileia. Molti interni vengono girati a Trieste all’Hotel Savoia: considerato il più elegante albergo dell’Impero austro-ungarico, ancora oggi dalle sue finestre si può ammirare una vista formidabile delle Rive e del

Hugo Boss Orange Eyewear

Lo spot, girato interamente a Trieste per la campagna titolata del noto marchio “See New Shapes, Take New Roads”, mostra la città da un’altra prospettiva, alla ricerca di dettagli e forme inaspettate. Vi si riconoscono tra le altre viale XX Settembre, i vicoli del quartiere di Cavana, il sottopassaggio della stazione ferroviaria, via San Nicolò e il Tempio Mariano di Montegrisa che con la sua mole domina Trieste e il suo golfo. Luogo di preghiera e di culto dal 1959, con la sua imponenza e sobrietà sembra sbocciato dalla viva roccia del costone carsico e dal verde dei pini che

Il Commissario Laurenti

Serie di fiction destinate al pubblico tedesco, tratte dai best-seller noir dello scrittore tedesco Veit Heinichen. Il protagonista è Proteo Laurenti, un commissario di polizia salernitano trapiantato a Trieste. Ed è proprio la città, con la sua complessità e multiculturalità, a fare da sfondo principale. Tra le location cittadine: la Questura in Piazza dell’Unità d’Italia, l’Ottocentesco stabilimento balneare Ausonia, famoso per ospitare ogni estate l’Olimpiade delle Clanfe (tuffi nati per inondare di schizzi signore e signorine che solitamente stazionano vicino ai trampolini) e il Tram de Opcina. Le riprese si spingono fino al Castello di Duino, a Muggia, piccola perla

Il commissario Montalbano – L’altro capo del filo

Elena Biasini viene uccisa nella sua sartoria. L’omicidio in un primo momento sembra inspiegabile ma Montalbano saprà collegare i vari elementi della vita di questa donna straordinaria, fino a scoprire la verità che si cela dietro la sua morte. Il Commissario Montalbano è la fiction Rai che negli ultimi vent’anni ha spopolato maggiormente all’estero. I diritti sono stati venduti in tutto il mondo: Stati Uniti, i paesi dell’est Europa, America latina, Russia e il Regno Unito. La puntata si svolge in un paese immaginario, quello di Bellosguardo: nella realtà le scene sono state girate tra due borghi del Friuli Venezia

Il commissario Montalbano – L’altro capo del filo

Elena Biasini viene uccisa nella sua sartoria. L’omicidio in un primo momento sembra inspiegabile ma Montalbano saprà collegare i vari elementi della vita di questa donna straordinaria, fino a scoprire la verità che si cela dietro la sua morte. Il Commissario Montalbano è la fiction Rai che negli ultimi vent’anni ha spopolato maggiormente all’estero. I diritti sono stati venduti in tutto il mondo: Stati Uniti, i paesi dell’est Europa, America latina, Russia e il Regno Unito. La puntata si svolge in un paese immaginario, quello di Bellosguardo: nella realtà le scene sono state girate tra due borghi del Friuli Venezia

Il corriere diplomatico

Thriller ambientato dopo la fine della 2° Guerra Mondiale su un treno Salisburgo-Trieste dove agenti statunitensi e sovietici si contendono un prezioso documento microfotografato nascosto in un orologio d’oro. Tra le prime inquadrature, la Stazione Centrale di Trieste. Di fronte all’entrata principale oggi c’è Piazza della Libertà, con il monumento dedicato all’imperatrice Elisabetta: realizzato in bronzo e marmo di Carrara alla fine dell’Ottocento con i fondi raccolti spontaneamente dalla cittadinanza affranta per la morte dell’amata Sissi. Una delle scene più famose è un inseguimento lungo le gradinate del Teatro Romano, le stesse che nel I secolo a.c. potevano ospitare fino

Il Padrino – Parte II

Nel 1901 Vito Andolini un giovane ragazzetto siciliano, raggiunge gli Stati Uniti dove per una svista prende il nome di Vito Corleone. In poco tempo, nella Little Italy Newyorkese crea un impero fondato sulle case da gioco e sulla prostituzione. Il figlio Michel diventa il nuovo Padrino, ma il potere farà di lui un uomo solo. Trieste per un giorno diventa New York. Coppola gira le scene dello sbarco a Ellis Island, con i controlli sanitari degli immigrati, nella ex Pescheria Centrale sulle Rive triestine, battezzata “Santa Maria del Guato” per la sua forma simile a una chiesa. Questa sede,

Il Paziente inglese

Durante la seconda guerra mondiale un giovane pilota ungherese viene ritrovato sfigurato dalle ustioni. Di lui non si conoscono né il nome né il passato. Per tutti è il paziente inglese. Viene accudito da Hana, giovane infermiera inglese, in un vecchio monastero diroccato dove tutto acquisterà un senso e un nome. In una breve scena il regista Minghella utilizza la zona del Porto Vecchio di Trieste per rappresentare il porto di Tobruk, in Nordafrica, nel giugno del 1942 quando viene conquistata dai tedeschi. Oggi Porto Vecchio è ancora in attesa di riqualificazione ed è accessibile al pubblico solo per raggiungere

Il ragazzo invisibile

Michele, 13 anni, impopolare a scuola, non eccelle nello sport, ama Stella ma sembra che lei nemmeno si accorga di lui, vive in una tranquilla città sul mare. Ed è proprio a Trieste che il premio Oscar Salvatores gira l’intero film, non escludendo di ambientare qui anche il sequel. Tra le location segnaliamo quelle meno note come Piazza Barbacan, dalla quale si può ammirare l’Arco di Riccardo, una delle porte romane di Trieste risalente I secolo a.C.. Oggi la piazza accoglie piccoli bistro e ristoranti. Oppure il Passaggio Joyce, una passerella in vetro, acciaio e pietra d’Istria inaugurata nel 2013.

Il ragazzo invisibile 2

Ormai sedicenne, Michele vive un’adolescenza turbolenta: con gli adulti, in particolare con la madre Giovanna, e con la ragazza dei suoi sogni, innamorata di un altro. La vita di Michele prende una piega inaspettata quando vi irrompono improvvisamente la misteriosa gemella Natasha e la madre naturale, Yelena, due donne che stravolgeranno la sua esistenza, chiamandolo a una nuova avventura alla quale non potrà sottrarsi. Il regista ha dichiarato: “C’è più azione in questo film, il ritmo è più serrato, senza però perdere quello sguardo europeo che ha caratterizzato il primo film.” Siete rimasti colpiti anche voi dall’edificio imponente con la

Il Re

Uno tra i primi prison drama girati in Italia, questa serie vede Luca Zingaretti nei panni di Bruno, un implacabile direttore di un carcere di frontiera – il San Michele –, in cui esercita il ruolo di sovrano assoluto e di giudice implacabile, detentore della verità sul bene e sul male, al di là di qualsiasi tribunale o codice di procedura penale. Fuori dalla struttura, però, è un uomo la cui vita è deragliata,  costellata da sofferenze, tra cui la malattia della figlia e la separazione dall’ex moglie. Anche all’interno delle mura carcerarie, il regno di Bruno rischierà di crollare

Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni

Storia dell’inviata del TG3, Ilaria Alpi interpretata da Giovanna Mezzogiorno, uccisa in un agguato a Mogadiscio il 20 marzo 1994. La pellicola ricostruisce l’ultimo mese di vita della giornalista e dell’operatore della Videoest di Trieste, Miran Hrovatin, freddati da un sicario mentre erano impegnati in un reportage in Somalia. Orgnani, mezzo friulano, gira la prima parte di pellicola a Trieste colpito dalla grandissima varietà e fascino della location. Una settimana di riprese che ha visto la parte vecchia del Porto Nuovo di Trieste trasformarsi nel porto di Spalato. Il Premio internazionale Marco Lucchetta, organizzato da Fondazione Lucchetta Ota D’Angelo Hrovatin

Io vivo altrove!

I protagonisti di questa commedia, Franco Biasutti e Franco Perbellini, hanno due cose in comune: la passione per la fotografia e l’odio per la vita in città: questa comunanza si stabilisce già dal loro primo incontro, a una gita per amanti delle foto e dei paesaggi. La grande occasione per un cambio di vita si presenta quando Fausto Biasutti eredita la casa della nonna Adele a Varvana – nella realtà Valle, frazione di Faedis –, sulle colline del Friuli dell’est. Pieni di entusiasmo, i due partono verso quello che ritengono un  nuovo inizio, ma dovranno fare i conti con l’ostilità

L’ultima spiaggia

Lo sapevate che a Trieste esiste uno stabilimento balneare, diviso a metà da un muro, che arriva fino al mare, che separa una sezione dedicata esclusivamente alle donne e una dedicata esclusivamente agli uomini? Si chiama Pedocìn, ed è il protagonista indiscusso di “L’ultima spiaggia”, docufilm di Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan, il primo greco trapiantato a Trieste, il secondo originario della città. Questa realtà, unica nel suo genere, fa da sfondo al film interamente girato in una città di confine, in cui i muri, i tentativi di dividere le persone, le migrazioni, non sono una novità, ma una

L’ultimo Paradiso

Anno 2020 Regia Rocco Ricciardulli Sceneggiatura Rocco Ricciardulli, Riccardo Scamarcio Attori Riccardo Scamarcio, Gaia Bermani Amaral, Raffaele Braia, Valentina Cervi IMDB MOVIES MY MOVIES

La Bella Addormentata

Il film narra gli ultimi sei giorni di vita della giovane ragazza Eluana Englaro, in coma vegetativo da 17 anni a causa di un incidente stradale. Il caso “Englaro”, trattato anche nella pellicola, scoppia quando la cui famiglia chiede di interrompere l’alimentazione forzata, considerata un inutile accanimento terapeutico. Una riflessione sul perché della vita e della speranza dove le storie dei personaggi, dalle diverse ideologie e fedi, si fondono emotivamente alla vicenda di Eluana. Bellocchio utilizza i reali luoghi della vicenda come la clinica privata “La Quiete” a Udine e l’ala nuova dell’ospedale friulano. Tra le altre location: una storica

La Coscienza di Zeno

La Coscienza di Zeno è un film-tv tratto dall’omonimo romanzo di Italo Svevo. Ripercorre con fedeltà il romanzo, analizzando la psicologia di Zeno Cosini, “malato” e inetto a vivere. Attraverso molteplici tentativi, Zeno cerca la via della guarigione, ottenendo solo effetti controproducenti. Girato completamente a Trieste, terra natale dello scrittore, il film riesce a immortalare gli angoli più nascosti e affascinanti della città. Per gli amanti della letteratura e in particolar modo dei libri e dei personaggi di Italo Svevo, passeggiare per le vie di Trieste sarà come essere protagonisti dei suoi romanzi. Alcuni tra i set: la strada Napoleonica,

La fortuna di Laura

La vita di Laura, arredatrice di successo che ha cresciuto da sola la figlia Emma, viziandola e mandandola a studiare all’estero, ha una brusca virata quando viene scoperta la sua relazione clandestina col marito della sua cliente più importante. In un attimo, la donna perde casa, soldi, reputazione e lavoro. Un aiuto arriva dalla sua ex domestica, Agnese, che la ospita a casa sua dove già vive il fratello Fabrizio dopo la separazione. Laura, sostituendo la sua benefattrice dopo un piccolo incidente di quest’ultima nel suo lavoro di colf, potrà ripensare ai suoi valori, ritrovare il rapporto con la figlia

La forza del passato

Sergio, quarantenne scrittore di libri per bambini, vive nel “suo” mondo, completamente ordinato. Dopo la morte del padre, uno strano personaggio irrompe nella sua vita rovesciando tutte le sue sicurezze e lasciandolo con profondi dubbi irrisolti. Il regista sceglie Trieste per il suo passato e la sua storia. Quale miglior luogo per rappresentare un territorio di frontiera, di passaggio e di spie? Ne esce una città più vissuta e meno da cartolina. Tra le location da citare Grado, l’isola del sole e il Cimitero di Sant’Anna di Trieste. Tra i suoi viali si trovano, quasi come un museo a cielo

La Grande Guerra

Nel 2014 ricorre il centenario della prima guerra mondiale. Durante la Grande Guerra infatti, il Friuli Venezia Giulia fu teatro di scontro tra gli eserciti italiano e austro-ungarico che si fronteggiarono duramente per molti mesi. Carso triestino e isontino, Alpi e Prealpi Giulie, Alpi Carniche e la zona collinare lungo la linea del Tagliamento furono luoghi di scontro, mentre tutta la zona di pianura diventò una grande retrovia al servizio delle forze armate per poi venir invasa dalle truppe austro-germaniche dopo la disfatta di Caporetto. In occasione di questo anniversario, e in concomitanza con l’avvio di numerose iniziative sul territorio

La Grande Guerra

Capolavoro della storia del cinema, il film è un affresco ironico e struggente della vita di trincea durante la prima guerra mondiale. Protagonisti i soldati Oreste Jacovacci e Giovanni Busacca; personaggi spogli di retorica, eroi codardi. Dure le polemiche sul suo contenuto e sul taglio anti-retorico. Per le scene di massa sono utilizzate alcune migliaia di soldati veri messi a disposizione dal Ministero della Difesa. Tra le location, tutte nella provincia di Udine: Sella Sant’Agnese (dove un cartellone vicino alla chiesetta illustra alcune scene del film), Nespoledo di Lestizza, Palmanova e Venzone, oggi nota per la festa della zucca. Ogni

La memoria del mondo

Adrien, storico d’arte e biografo dell’artista Ernst Bollinger, si ritrova coinvolto nel finale della storia che sta scrivendo, gli ultimi capitoli della vita del suo maestro. I due si mettono alla ricerca di una donna scomparsa misteriosamente; per compiere questa missione, si ritrovano, accompagnati da un  giovane barcaiolo, nella natura incontaminata di una laguna invernale, dove, seguendo le tracce della donna, indagheranno su questi territori isolati, ma anche sulla propria interiorità. I suggestivi paesaggi del film, interamente girato in Friuli Venezia Giulia, si possono trovare in provincia di Gorizia, nella riserva naturale della Foce dell’Isonzo e nell’Isola della Cona, suo

La migliore offerta

Il protagonista del film, Virgil Oldman, é un genio eccentrico, esperto d’arte, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti, fin quando una donna misteriosa lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione. Sarà l’inizio di un rapporto che sconvolgerà per sempre la sua vita. Le musiche sono di Ennio Morricone. Tornatore sceglie ancora Trieste: il Palazzo della Prefettura e della Camera di Commercio, Piazza Oberdan e la zona di Largo Panfili dove si trova la Chiesa Evangelica Luterana. Scelta anche l’ITIS, azienda pubblica di servizi alla persona, storica Istituzione fondata nell’800

La porta rossa 1

La serie è ambientata a Trieste. Il commissario Leonardo Cagliostro è alle prese con il caso più complicato della sua carriera: indagare sul suo stesso omicidio. L’uomo è stato ucciso durante un’azione di polizia, ma, anziché attraversare la Porta rossa che separa la vita dalla morte e che conduce all’aldilà, sceglie di rimanere nel mondo terreno, diventando così un fantasma per scoprire chi è il suo assassino. Inizialmente, la serie doveva intitolarsi “La verità di Anna” e doveva essere trasmessa su Rai Uno, invece che su Rai Due come alla fine è stato. Una delle location più famose di questa

La porta rossa 2

Rimasto nel mondo dei vivi, Cagliostro tiene d’occhio Jonas, l’uomo che si è risvegliato dal coma dopo trent’anni. Cagliostro assiste al parto di sua moglie Anna, ma la gioia per la nascita è spezzata da una visione sulla figlia. La Porta Rossa è stata la produzione più lunga mai ospitata in Friuli Venezia Giulia. Avete notato la particolarità del quartiere dove abita Vanessa? Si tratta del Quadrilatero di Melara, un unico organismo architettonico a grande scala caratteristico degli anni Settanta, nato dalla volontà di superare i diversi modelli delle tipologie abitative suburbane fornendo un’unità autosufficiente per 2500 abitanti. Ispirato al

La porta rossa 3

Terzo capitolo della serie “La porta rossa”, questa stagione ha ancora, e per l’ultima volta, il commissario Cagliostro come personaggio centrale; l’uomo, divenuto un fantasma dopo la sua uccisione avvenuta nella prima parte della storia, non è ancora riuscito a varcare la porta rossa che dà il titolo alla fiction, il confine tra il regno dei vivi e il regno dei morti. Nel corso delle puntate, si dipanerà un’indagine che porterà il protagonista a scoprire nuove e sconvolgenti verità, ma anche a trovare una pace che da molto tempo desiderava.  La serie è costellata di momenti da brividi: uno di

La ragazza del lago

Anna, studentessa e giocatrice di hockey, viene trovata morta lungo la sponda del lago di Fusine. Sul misterioso omicidio indaga il commissario Giovanni Sanzio, padre di famiglia con problemi e drammi personali. Poco alla volta il cerchio si stringe e Sanzio svela il mistero che avvolge la piccola comunità montana. Il film segna l’incontro tra cinema e beni paesaggistici e ambientali. A differenza di altri film girati in regione, in questo, l’ambiente friulano è chiaramente indicato. Tra le location spiccano i Laghi di Fusine, una delle più belle località delle Alpi Giulie, che ogni anno richiama centinaia di migliaia di

La ragazza e il generale

Nel corso della prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, il soldato Tarasconi cattura un generale austriaco nemico. Aiutato dalla giovane Ada, una contadina del luogo, Tarasconi decide di portarlo ai suoi superiori per ottenere la medaglia d’oro e il premio di 1000 lire. Tra i tre s’instaura una strana amicizia. Gli esterni del film sono stati girati sul Carso triestino vicino a Pesek e in Val Rosandra, in Val Resia, a Cividale, a Pertegada di Latisana, a Palazzo dello Stella e Venzone, cittadina che dopo il terremoto diventò una specie di teatro di posa permanente ideale per girare

La Sconosciuta

Irena è “la sconosciuta”, ex prostituta ucraina approdata nel nord Italia per fuggire da fantasmi e incubi del passato. Irena trova lavoro come domestica in una famiglia di orafi, gli Adacher, e un appartamento dove vivere. Si conquista la loro fiducia occupandosi della piccola Tea, ma un ritorno improvviso del passato è alle porte. Il regista sceglie Trieste affascinato dalla magia, dalla luce particolare e dal mistero che avvolge la città. Interamente girato a Trieste, spicca tra le location il Palazzo delle Assicurazioni Generali, interessante testimonianza architettonica dell’Ottocento triestino. Nella Sala del Consiglio, detta anche dei cimeli, sono custoditi la

Madre Teresa

“Madre Teresa” è una mini-serie televisiva in due puntate andate in onda su RaiUno che ripercorre le tappe fondamentali della vita della suora, dalla sua città natale fino al racconto dell’estenuante lavoro con i poveri di Calcutta e nel resto del mondo poi. La fiction, interpretata da Olivia Hussey, è stata girata anche in Friuli Venezia Giulia. Il regista Fabrizio Costa sceglie Trieste e Pordenone come set. Trasforma così il Teatro Verdi e il Palazzo della Prefettura di Trieste nel Nobel Institute di Oslo, dove Madre Teresa ritirò l’omonimo premio per la pace. Valvasone, cittadina in provincia di Pordenone diventa

Mai scherzare con le stelle

Ines è una giovane psicologa con un lavoro temporaneo da netturbina, la passione per gli oroscopi e la tendenza a dire bugie. Alfredo è un ricercatore di ingegneria che sta mettendo a punto un robot in grado di intercettare gusti e desideri umani. Abitano nello stesso condominio e inizialmente scatta l’antipatia, ma le circostanze li porteranno ad avvicinarsi con delle conseguenze che mai avrebbero immaginato! Questa commedia romantica appartiene al ciclo “Purché finisca bene” del regista goriziano Matteo Oleotto ed è ambientata a Udine e Gorizia. Uno dei luoghi rappresentati è il Parco Basaglia di Gorizia, situato nel comprensorio dell’ex

Medea

Il film di Pasolini è basato sull’omonima tragedia di Euripide in cui Medea, regina barbara della Colchide è abbandonata da Giasone. Accecata dalla gelosia la regina ricorre alle arti magiche per uccidere i suoi due figli e la rivale in amore Glauce. Pasolini propone così l’idea del conflitto tra il mondo moderno dominato dalla razionalità e il mondo arcaico dominato dalle emozioni. In occasione di una visita ad un amico, Pasolini rimane colpito dal paesaggio della laguna di Grado: con oltre 12mila ettari di estensione e con il suo fronte di cordoni litoranei lungo ben 25 chilometri è la più

Mercedes Benz S-Class Coupé

Sono le strade di Trieste a fare da sfondo allo spot, che però non abbiamo visto in Italia. L’elegante e moderna vettura sfila, alle prime luci della mattina, sul lungomare cittadino fino a una Piazza dell’Unita d’Italia, piena di specchi e riflessi. Tra le immagini si coglie l’imbocco della Galleria Sandrinelli che attraversa il colle di Montuzza. Sopra di essa la Scala dei Giganti, detta “dei frati”. Ancora oggi sulla scalinata vi si trova una fontana: una semplice conca dalla quale si eleva il simbolo di un fascio tagliato a solchi in tre parti destinate a raccogliere l’acqua tricolorata nelle

Morte a Venezia

Gustav Von Aschenbach, musicista cinquantenne, giunge da Monaco al Lido di Venezia per trascorrere una vacanza. Qui incontra il giovane Tadzio, un adolescente dai bellissimi lineamenti, bellezza dalla quale è fortemente attratto. Per reprimere i suoi sentimenti e la deludente ospitalità della città riparte per Monaco, ma un disguido nell’invio dei bagagli lo costringe a tornare a Venezia, dove Gustav incontra Tadzio ancora una volta. Colpito dalla versatilità del territorio, Visconti, gira alcune scene a Trieste trasformando la stazione ferroviaria di Campo Marzio nella stazione di Venezia. Dismessa nel 1960 oggi è sede di un museo dedicato alla storia delle

Non odiare

Simone Segre è un chirurgo figlio di un sopravvissuto all’Olocausto che vive a Trieste. Il suo passato lo tormenta e lo investe quando si rifiuta di prestare soccorso a una vittima di un incidente stradale che ha un tatuaggio a forma di svastica sul petto. Cerca di lenire i sensi di colpa rintracciando i parenti della vittima… Girato nell’autunno del 2019, è l’unico film italiano in concorso alla 35a edizione della Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia. Alessandro Gassman presta il volto al dolore viscerale del protagonista con una performance incredibile e intensa: la storia trae spunto da

Nora

Tratto dal romanzo di Brenda Marrox, il film narra la storia d’amore tra James Joyce e Nora Barnacle, giovane e vivace cameriera. Dopo un primo incontro a Dublino, la passione dei due esplode e decidono di scappare a Trieste alla ricerca di fortuna e libertà. Una vita sentimentale molto difficile dove solo l’amore e la devozione della giovane donna potranno salvare il talento di Joyce. Come si fa a girare un film su Joyce senza utilizzare Trieste come set? Impossibile! Il regista irlandese la sceglie per girare la pellicola cogliendo gli scorci di una città che ogni giorno respira Letteratura.

Penne Nere

Il film racconta al pubblico italiano la storia di una famiglia carnica, l’amore di una fanciulla per un alpino e soprattutto, l’odissea di alcuni soldati che, sorpresi dall’armistizio dell’otto settembre sulle montagne della Jugoslavia, ritornano al loro paese in tempo per salvarlo dalla distruzione ordita dai tedeschi in ritirata. Il film mostra le bellezze aspre di questo territorio e fa cogliere il carattere della gente che lo abitava. Il regista sceglie come set Villa Santina, sede della spettacolare cascata Radime (chiamata “Farina del diavolo”, in memoria di un’antica leggenda che viene raccontata da generazioni), Rivoli Bianchi di Tolmezzo e Sauris

Per niente al mondo

Bernardo è un uomo che, nella vita, ha tutto: è uno chef in attesa della sua prima stella Michelin, ha fascino, amici, successo. Un giorno, però, viene arrestato per associazione a delinquere; è accusato di essere la mente criminale dietro a un giro di rapinatori che ha svaligiato diverse case della zona, compresa quella del suo amico Stefano. Si tratta di un duro colpo per Bernardo, un vero e proprio incubo, che lo porterà a porsi una domanda esistenziale: “Cosa sei disposto a fare per riavere quanto ti è stato tolto?”. Il protagonista si troverà a un bivio della sua

Porca Vacca!

Primo Baffo, un cantante cabarettista da strapazzo, viene inviato al fronte nonostante abbia fatto di tutto per farsi riformare. Il primo giorno, dopo una manciata di chilometri, incontra un ragazza, Marianna, che aiutata dal complice Tomo Secondo, lo deruba dei vestiti e dei suoi effetti personali. Inizia così una guerra privata contro i due contadini imbroglioni. La pellicola è ambientata nei giorni caldi del conflitto italo-austriaco. I protagonisti sono Laura Antonelli e Renato Pozzetto. Il film è stato girato interamente tra le vallate carniche. Tra i set il regista sceglie il paese di Venzone distrutto dal terremoto dove le macerie

Rapiniamo il Duce

Milano, nella primavera del 45, è ridotta in rovine. La guerra è quasi giunta al termine: Alleati e Resistenza stanno per spazzare via definitivamente ciò che resta di un regime ormai pronto a darsi alla fuga. Isola, contrabbandiere del mercato nero, fa di tutto per sopravvivere, così come la sua fidanzata clandestina Yvonne, che canta nell’unico locale notturno rimasto aperto in città ed è costretta a sopportare le attenzioni di un gerarca fascista. Un giorno, Isola e i suoi compagni intercettano un messaggio cifrato che rivela dove Mussolini ha nascosto il suo immenso tesoro: nella “zona nera” di Milano, dove

Rebecca la prima moglie

Jennifer, giovane dama inglese, sposa il nobile vedovo Max De Winter e si trasferisce nel suo castello di Menderley. Qui si scontra subito con il fantasma di Rebecca, la prima moglie di Max, e la signora Danvers, la collaboratrice domestica che vive nel ricordo della defunta. Composta da due puntate, la fiction di RaiUno con Alessio Boni e Cristiana Capotonti, è un remake dell’omonimo film di Alfred Hitchcock, tratto dal romanzo scritto nel 1938 da Daphne du Maurier. La pellicola è ambientata tra Montecarlo e l’Inghilterra ma in verità il castello di Menderley non è altro che il castello di

Rosa Tempesta

Rosa e Igor vivono da separati in una casa piena di ricordi, riunendosi solo per ingannare la figlia Nadia che (forse) li crede ancora uniti. La scomparsa della figlia Maja e altre vicende del passato li hanno divisi; adesso Rosa, che ha raggiunto i sessanta, non sa più che fare di sé. Nemmeno il matrimonio imminente di Nadia riesce a scuoterla: come dice suo marito Igor, un omone sloveno che ama il mare tanto quanto lo amava la loro figlia perduta, “Rosa vuole stare con i morti, non con i vivi”.  Non tratta solo il lutto, questo film è anche ricco

Se mi lasci ti sposo

Giulia e Marco sono una coppia in crisi, ma non riescono a troncare la relazione: trentenni precari e squattrinati, non possono permettersi di pagare il doppio delle bollette, dell’affitto e delle spese quotidiane. A questo punto ai due viene un’idea: perché non sposarsi per finta, per incassare i soldi dei regali e potersi permettere di andare ciascuno per la propria strada? Così inizia la messinscena: chiesa sconsacrata, musicisti che lasciano molto a desiderare e buffet sui generis, la finzione prende forma. Peccato che, alla fine, non tutto vada come programmato. Il Friuli Venezia Giulia la fa da padrone nel film:

Se ne dicon di parole

Giuliano Palma in barca nel Golfo di Trieste. Non ci credete? L’artista gira questo video-clip tormentone radiofonico nel 2008. L’incipit del video è girato all’ex Casa del Lavoratore Portuale, trasformata per l’occasione in casa discografica; oggi ospita le principali associazioni che si occupano di cinema a Trieste. Sempre in città si riconoscono inoltre Galleria Protti, galleria commerciale in centro città, Corso Italia, Via Mazzini, la Strada Costiera, costruita negli anni ’20 del 1900 e una delle principali vie d’accesso alla città. E poi il Golfo di Trieste dove ogni anno, la seconda domenica di ottobre, si disputa la famosa “Barcolana”,

Semplici emozioni

Quarto e ultimo singolo estratto dall’album “Un’altra direzione”, la canzone “Semplici emozioni” di Nek si presenta come brano pop rock. Il pezzo tratta di un amore interrotto e malinconico. Quale miglior posto se non Trieste per girare il video-clip? Realizzato nel mese di maggio, nel video si riconoscono gli scorci più suggestivi della città, come il Molo Audace, il Porto Vecchio, la stazione ferroviaria di Campo Marzio la scalinata della sede centrale dell’Università degli Studi di Trieste. Quest’ultimo edificio, inaugurato nel 1950, si caratterizza per la sua architetura monumentale e domina la città dalle pendici del Monte Valerio. Il progetto

Sempre di Domenica

“Sempre di Domenica”, estratto come secondo singolo dall’album “unò-dué”, è un brano del cantautore romano Daniele Silvestri. Silvestri si affida a Ago Panini per la realizzazione di questo video-clip girato interamente nella piazza del Teatro Giuseppe Verdi nel centro di Trieste a pochi passi da Piazza dell’Unità d’Italia. Sulla Piazza, pedonale, si affacciano da un lato l’omonimo Teatro, il primo in Italia ad essere intitolato a Giuseppe Verdi. L’edificio nasce con il nome di Teatro Nuovo ed è uno tra i più antichi teatri lirici in attività. Il Teatro è stato il simbolo dell’identità culturale italiana della città, diffondendo la

Senilità

Emilio Brentani, scrittore triestino in crisi creativa, vive con la sorella Amalia. Esausto della monotonia della propria vita si butta a capofitto nell’amore per la giovane e bella Angiolina. La differenza d’età e di carattere porta i due a continui litigi e reciproche incomprensioni mentre la sorella cerca di farsi sposare da un mondano artista locale. Completamente girato a Trieste, con la presenza di Claudia Cardinale, il regista mostra gli angoli della città descritti da Italo Svevo. Si riconoscono il Molo Audace, la Vecchia Pescheria, il Canal Grande. Di grande interesse l’edificio a sei piani in via Lamarmora al civico

Sere Nere

“Sere nere” può essere considerato il cavallo di battaglia di Tiziano Ferro. Secondo brano estratto dall’album “111 Centoundici”, il singolo esce in cd solo in Spagna e Germania mentre in Italia rimane ai vertici delle classifiche per nove settimane come brano più trasmesso dalle emittenti radiofoniche. Il video-clip è girato in bianco e nero, interamente a Trieste. A fare da sfondo alle passeggiate di Tiziano Ferro si riconoscono il rione di Roiano, in particolare l’ex stabilimento della Stock, Piazza Hortis nel cuore del quartiere di Cavana, il rione Rozzol Melara e il prestigioso caffè letterario San Marco. Fondato nel 1914,

Sissi

La miniserie andata in onda su RaiUno racconta la vita di Elisabetta di Baviera meglio nota come la Principessa Sissi. Nel 1854 sposa Francesco Giuseppe d’Austria e a soli sedici anni diventa imperatrice dell’Impero Asburgico. Il Castello di Miramare, alle porte di Trieste, e la Riserva Marina circostante si sono trasformati in set. Il parco e il Castello sorgono per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe. La Principessa Sissi vi avrebbe soggiornato almeno 14 volte tra il 1869 e il 1896. Particolarmente d’effetto è stato il trasporto a Trieste di una nave storica utilizzata per le riprese e

Soldati – 365 all’alba

Dopo il mese di addestramento, un gruppo di ragazzi appartenenti al terzo scaglione viene trasferito in una caserma del Friuli, ai confini con l’allora Jugoslavia. La trama si incentra sul rapporto tra il tenente Fili, fanatico della rigida disciplina militare, e il soldato semplice Scanna, ragazzo del sottoproletariato romano. Molte delle scene della vita in caserma sono state girate nel comprensorio del Centro Raccolta Profughi di Padriciano, sul Carso triestino, che oggi ne ospita il Museo. Tappa fondamentale nell’ambito dei “viaggi della Memoria”, per chi vuole conoscere o approfondire il dramma dell’Esodo giuliano-dalmata. Oggi nel salone è possibile assistere a

Solo un uomo

Traccia apripista dell’omonimo album di Niccolò Fabi, “Solo un uomo” è girato interamente a Trieste. Il brano racconta di un qualunque uomo che può vivere in qualsiasi città. Proprio per questo motivo Fabi sceglie Trieste, che pur con la sua forte identità, si rende riconoscibile ma al tempo stesso “confondibile”. Una curiosità: la canzone è scartata alla selezione del Festival di Sanremo del 2009 perché considerata troppo triste e malinconica. Si riconoscono tra le location gli interni e la terrazza dell’ex Casa del Lavoratore Portuale oggi sede della Casa del Cinema, le Rive e l’esterno di Palazzo Carciotti, fatto costruire

Tir

Film inizialmente pensato come documentario diventa poi un film di finzione, vincitore del Marc’Aurelio d’Oro al Festival di Roma 2013. Il regista segue un uomo che per ragioni economiche mette da parte il suo lavoro di insegnante, e diventa camionista. Per tutto il film lo spettatore è accanto a lui, “on the road”. Girato principalmente nelle autostrade del territorio, alcune scene sono state filmate all’autoporto di Fernetti (Trieste), uno dei punti di transito più importanti per le merci italiane dirette nei Balcani, altre davanti allo stabilimento balneare Ausonia: struttura storica di Trieste, costruito con lungimiranza alla fine degli anni ’30

Tolo Tolo

Checco rifiuta il reddito di cittadinanza e prova ad aprire un sushi restaurant nel cuore delle Murge pugliesi. Dopo il fallimento, decide di fuggire dai creditori e dal fisco “là dove è possibile continuare a sognare”: ossia in Africa, dove si improvvisa cameriere per un resort esclusivo. Lì incontra Oumar, cameriere con la passione del cinema di Pasolini, e la bella Idjaba con il figlio Doudou. Improvvisamente scoppia la guerra e inizia un lungo viaggio per emigrare, anche se Checco non punta all’Italia ma ad uno di quei Paesi europei in cui le tasse e la burocrazia sono meno pressanti

Tutto il mio folle amore

Vincent è affetto da un grave disturbo della personalità e vive con sua madre Elena e suo marito Mario, che lo ha legalmente adottato. Dopo sedici anni, il padre naturale Willi torna a far irruzione nella vita di quel figlio che aveva abbandonato ancora prima che nascesse: quel poco di equilibrio che si era instaurato si rompe, e Vincent trova la via di fuga che cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato “il Modugno della Dalmazia”, e ha inizio la tournée verso i Balcani, che diventa un viaggio all’insegna della scoperta reciproca. Questo

Un amore e una vendetta

Liberamente ispirata a “Il Conte del Montecristo”, la fiction racconta la storia di Lorenzo Berman (Alessandro Preziosi) che finisce nei guai a causa di alcuni amici. La sua vita è guidata dalla vendetta e un giorno torna con una nuova identità proprio per riprendersi quello che è suo e distruggere tutti gli altri, compresa la sua fidanzata. Il regista, colpito da questa città di confine stretta tra mare e montagne, sceglie Trieste come set per le ambientazioni esterne. La strada Napoleonica e il Porto Vecchio si fondono così in un unico paesaggio volto a simulare una periferia disagiata. Le riprese

Un bacio

Tratto dall’omonimo romanzo del regista Ivan Cotroneo racconta la storia di Lorenzo, Antonio e Blu. Un film sull’adolescenza, sulle prime volte, sulla ricerca della felicità, sul bullismo e sull’omofobia. Sui modelli e sugli schemi che impediscono, soprattutto ai ragazzi, di essere felici. Il regista gira tra Udine, Cividale e Palmanova. Le location friulane sono esaltate da un direttore della fotografia da Premio Oscar: Luca Bigazzi, lo stesso di “La grande bellezza”. Tra le location a Udine c’è Piazza 1° Maggio. Il suo nome fu sempre Zàrdìn o Zàrdìn Grant (Giardino o Giardino Grande in friulano) fino al 1945 quando prende

Un caso di coscienza 2

Tratta da un racconto di Leonardo Sciascia, la fiction narra la storia di un giovane avvocato in carriera che decide di abbandonare il proprio posto di lavoro per aiutare le persone più deboli e bisognose. La serie giunta ormai al suo quinto capitolo (in lavorazione) è ambientata e girata nel capoluogo giuliano, dove per esigenze di copione, la sede della Prefettura si trasforma nel Tribunale di Trieste, mentre gli interni di Palazzo Gopcevich, affacciato sul canale di Ponterosso, ospitano lo studio dell’avvocato Rocco Tasca, il protagonista interpretato da Sebastiano Somma. Tra le location triestine anche le Rive, il porticciolo di

Un caso di coscienza 3

Tratta da un racconto di Leonardo Sciascia, la fiction narra la storia di un giovane avvocato in carriera che decide di abbandonare il proprio posto di lavoro per aiutare le persone più deboli e bisognose. La serie giunta ormai al suo quinto capitolo (in lavorazione) è ambientata e girata nel capoluogo giuliano, dove per esigenze di copione, la sede della Prefettura si trasforma nel Tribunale di Trieste, mentre gli interni di Palazzo Gopcevich, affacciato sul canale di Ponterosso, ospitano lo studio dell’avvocato Rocco Tasca, il protagonista interpretato da Sebastiano Somma. Tra le location triestine anche le Rive, il porticciolo di

Un caso di coscienza 4

Tratta da un racconto di Leonardo Sciascia, la fiction narra la storia di un giovane avvocato in carriera che decide di abbandonare il proprio posto di lavoro per aiutare le persone più deboli e bisognose. La serie giunta ormai al suo quinto capitolo (in lavorazione) è ambientata e girata nel capoluogo giuliano, dove per esigenze di copione, la sede della Prefettura si trasforma nel Tribunale di Trieste, mentre gli interni di Palazzo Gopcevich, affacciato sul canale di Ponterosso, ospitano lo studio dell’avvocato Rocco Tasca, il protagonista interpretato da Sebastiano Somma. Tra le location triestine anche le Rive, il porticciolo di

Uno per tutti

Noir ambientato in una Trieste affascinante e oscura che racconta, tra passato e presente, le vicende di tre amici perseguitati dal ricordo di un episodio tragico della loro infanzia che li ha segnati per sempre. Gil, il capo del gruppo, oggi chiama i suoi vecchi amici alla resa dei conti. Numerose le location scelte a Trieste e provincia. Tra esse: il Carcere Coroneo, edificato nel 1911 dagli Austriaci, il quartiere di Roiano, spesso citato quando si parla dell’ astrofisica Margherita Hack che qui abitava fino alla sua morte, nel 2013. Dove oggi sorge il centro abitato una volta vi era

Va dove ti porta il cuore

Olga, un’anziana signora, vive con il marito Ernesto, la figlia Ilaria e la nipote Marta. Nata e cresciuta nel Carso triestino, ha una vita fatta di sofferenza e drammi familiari. Scrive così una lettera alla nipote in America, ripercorrendo la sua vita, raccontando le sue sensazioni e alcuni segreti. La Comencini sceglie Trieste e Opicina per il suo film che mette a confronto tre generazioni di donne. Olga scrive la lettera dalla villa di Opicina, ma gli eventi sono raccontati in città. Si riconoscono il Castello di Miramare, il parco di Basovizza, Samatorza e Monrupino dove ancora oggi si può

Volevo fare la rockstar 1

Il regista goriziano Matteo Oleotto ci regala questa serie in cui una ragazza di 27 anni affronta una crisi esistenziale e decide di realizzare il suo sogno adolescenziale di diventare una rockstar. La decisione di Olivia scuoterà anche coloro che la circondano, compreso suo fratello Eros. La storia è ambientata nella fittizia città di Caselonghe e tratta da un punto di vista femminile una famiglia disfunzionale che cerca il suo equilibrio. Commedia, scoperta e accettazione sono i tratti distintivi di questa serie tv che sceglie principalmente location dell’Isontino: per rappresentare l’immaginario paese di Caselonghe vengono assemblate location di Cormons e

Volevo fare la rockstar 2

In questa seconda stagione i protagonisti sono alle prese con nuovi problemi, non solo di cuore. Olivia (Valentina Bellè) e Francesco (Giuseppe Battiston) hanno deciso di mettere in stand-by la loro relazione: mentre lei cerca di sopravvivere alle mille responsabilità derivanti dall’essere una giovane madre di due gemelle adolescenti, lui è già pronto ad iniziare una nuova relazione con Silvia (Anna Ferzetti), professoressa affascinante e brillante. Ma Olivia non la prende bene. Come se non bastasse Nice (Angela Finocchiaro) torna alla carica nella nuova versione di super nonna amorevole, rendendo la vita di Olivia ancora più complicata. Per Eros (Riccardo

Yesterday Once More

Il signor e la signora To sono marito e moglie e una coppia di ladri professionisti. Grazie al loro talento si arricchiscono facilmente e vivono una vita spensierata tra lussi e sfarzo. Improvvisamente il signor To chiede il divorzio. Due anni dopo, tra un furto e l’altro, si ritrovano in competizione. L’amore avrà la meglio. Udine sbarca sugli schermi di Hong Kong, con la Torre dell’Orologio, costruita insieme al Porticato di San Giovanni. Gioiello di Piazza Libertà è realizzata nel 1527 da Giovanni da Udine, sullo stesso schema della veneziana torre di Piazza San Marco. Il regista sceglie il Friuli

FVG film locations

Cineturismo in Friuli Venezia Giulia

FVG Film Locations fa parte di “CINETURISMO. Itinerari turistici alla scoperta dei luoghi del cinema in FVG” e CINETURISMO. Promozione dei luoghi del cinema in FVG”,  progetti di comunicazione per la promozione turistica del territorio del Friuli Venezia Giulia, realizzati dal 2013 con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Capofila progetto
Studio Sandrinelli srl
via Carducci 22, Trieste
fvgfilmlocations@gmail.com

Sviluppo portale
Divulgando srl
Viale Miramare 15, Trieste

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